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Elisabetta e Filippo dopo le nozze.

Il matrimonio della principessa Elisabetta e Filippo Mountbatten (futuri Regina Elisabetta II e Principe Filippo, duca di Edimburgo) ebbe luogo il 20 novembre 1947 presso l'Abbazia di Westminster di Londra. La sposa, primogenita di re Giorgio VI e della regina Elizabeth, poi regina madre, era l'erede al trono britannico, Filippo invece era figlio del principe Andrea di Grecia e della principessa Alice di Battenberg, quindi lo sposo, nato come Principe di Grecia e Danimarca, dovette rinunciare ai titoli stranieri adottando la nazionalità britannica quattro mesi prima dell'annuncio del matrimonio. Filippo poi venne nominato dal suocero Duca di Edimburgo, Conte di Merioneth e Barone Greenwich.

I due futuri sposi nel giorno del loro fidanzamento, il 18 settembre 1947.

La principessa Elisabetta e Filippo erano parenti sia per discendenza di Cristiano IX di Danimarca sia per la regina Vittoria: Filippo difatti era bisnipote della Granduchessa Alice d'Assia e del Reno, la quale nacque come principessa inglese, figlia della regina Vittoria e sorella di Edoardo VII, bisnonno di Elisabetta.

I futuri sposi si incontrarono nel 1934, in occasione delle nozze della cugina di Filippo, ovvero la principessa Marina di Grecia che sposò Giorgio, duca di Kent, zio paterno di Elisabetta, e di nuovo nel 1937 [1]. Nel luglio 1939 si videro al Royal Naval College di Dartmouth, Filippo aveva diciotto anni mentre Elisabetta, che se ne innamorò, ne aveva tredici e d'allora iniziarono a scriversi delle lettere [2]. Nel 1941 sul suo diario, Chips Channon faceva riferimento al futuro matrimonio fra la futura sovrana ed il futura duca: ""Sarà il nostro principe consorte, ed è per questo che presta servizio nella nostra Marina". La coppia si fidanzò segretamente nel 1946, quando Filippo chiese al Re la mano di sua figlia che accolse la richiesta, a condizione che qualsiasi fidanzamento ufficiale e formale fosse posticipato fino al 21esimo compleanno della Principessa. Così il 9 luglio 1947 fu ufficialmente annunciato il fidanzamento [3][4].

Elisabetta ricevette da Elisabetta un anello fatto da un diamante rotondo da tre carati, affiancato da dieci diamanti più piccoli. Le pietre preziosi erano stati presi da una tiara, che apparteneva alla madre di Filippo, la Principessa Alice, furono impiegati per creare un braccialetto quadrilobo per la futura sposa [5].

Il luogo scelto dalla casa reale è l'Abbazia di Westminster, teatro di numerose incoronazioni di sovrani britannici e matrimoni reali, infatti Elisabetta fu il decimo membro della famiglia reale a sposarsi nella chiesa, in particolare il 20 novembre 1947, alle 11:30 [6].

Testimoni e damigelle

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La principessa Elisabetta era seguita da un totale di otto damigelle d'onore: la principessa Margaret, sorella minore, la principessa Alexandra di Kent, cugina di primo grado, Lady Caroline Montagu-Douglas-Scott, Lady Mary Cambridge, Lady Elizabeth Lambart, Lady Pamela Mountbatten, prima cugina di Filippo, Margaret Elphinstone e Diana Bowes-Lyon, entrambe sue cugine di primo grado [7]. I paggetti invece erano i due cugini paterni Guglielmo di Gloucester e Michael di Kent.

Il testimone del principe Filippo era il Marchese di Milford Haven, cugino di primo grado, essendo nipote del principe Luigi di Battenberg e della principessa Vittoria d'Assia e del Reno, quindi pronipote della regina Vittoria [8].

Abito da sposa

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L'Irish State Coach su cui Elisabetta, assieme al padre, giunse all'Abbazia.

L'abito da sposa fu disegnato dallo stilista Norman Hartnell [9][10], il quale disegnò anche gli abiti della Duchessa di Gloucester, quello delle damigelle della regina Elizabeth per la sua incoronazione e poi commissionerà anche l'abito che Elisabetta II indosserà durante la sua incoronazione, il 2 giugno 1953. L'abito era "un abito da sposa in raso duchesse con motivi di gigli stellati e fiori d'arancio". Le scarpe invece erano realizzate in raso e rifinite con argento e perle [11][12]. Il suo bouquet fu preparato dal fioraio MH Longamn e consisteva in "orchidee bianche con un rametto di mirto"; tale bouquet poi fu poi deposto sulla tomba del Guerriero Ignoto, seguendo una tradizione iniziata dalla madre, la regina Elizabeth, in occasione del suo matrimonio, nel 1923 [13].

La mattina delle nozze, mentre la principessa si stava preparando a Buckingham Palace, la tiara che avrebbe indossato, la "Queen Mary Fringe Tiara", si ruppe. Il gioielliere di corte fu portato, scortato dalla polizia, d'urgenza al suo laboratorio, dove riuscì ad aggiustare il gioiello [14]. Per l'occasione Giorgio VI aveva regalato alla figlia una coppia di file di perle, appartenute alle regine Anna e Carolina. Gli orecchini erano a grappolo di diamanti e perle, tramandati da Maria di Hannover, poi alla Duchessa di Teck, la regina Mary e poi la principessa Elisabetta. Sempre durante quel giorno, Elisabetta si accorse che le perle erano state lasciate al Palazzo di St. James, che però venne recuperate da Jock Colville [15].

Lo sposo, il principe Filippo, indossò la sua uniforme della Marina navale, adornata dalle sue nastrini militari e le insegne di Cavaliere del Nobilissimo Ordine della Giarrettiera e dell'Ordine del Salvatore. Infine portava anche una spada cerimoniale, che utilizzerà poi per il tagliò della torta nuziale [16][17].

Il Duca e la Duchessa di Edimburgo che procedono verso l'uscita dell'Abbazia.

Il 20 novembre partì da Buckingham Palace una processione di carrozze, la prima portava la Regina e la Principessa Margaret, poi anche la regina Mary, verso l'Abbazia [18]; il principe Filippo lasciò Kensington Palace assieme al testimone, il Marchese di Milford Haven nonché suo primo cugino [19]. La principessa Elisabetta giunse all'Abbazia assieme al padre, a bordo dell'Irish State Coach [20].

La cerimonia fu officiata dall'Arcivescovo di Canterbury, Geoffrey Fisher, e dal Decano di Westminster, Alan Campbell Don, mentre l'Arcivescovo di York, Cyril Garbett, pronunciò il sermone. La funzione è stata registrata e trasmesso dalla BBC Radio a 200 milioni di persone, in tutto l'Impero Britannico e nel mondo [21][22].

La fede nuziale della sposa fu forgiata con oro gallese, come quella della madre. L'anello fu realizzato con una pepita d'oro gallese, proveniente dalla miniera di Clogau St David, vicino a Dolgellau [23][24][25]; questa pepita fu regalata all'allora Lady Elizabeth Bowes-Lyon, per realizzare la propria fede nuziale e quelle delle figlie, Elisabetta e Margaret [26]. Inoltre la stessa pepita fu sempre utilizzata per creare gli anelli delle principesse Anna e Diana, principessa del Galles [27].

Titoli nobiliari

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Prima del matrimonio, il principe Filippo rinunciò ai propri titoli greci e danesi, convertendosi dall'ortodossia greca all'anglicanesimo, e adottò il titolo di "Tenente Filippo Mountbatten", assumendo il cognome della famiglia britannica di sua madre, al posto di quella del padre che era Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg, casa reale greca e danese.

Il giorno prima delle nozze, re Giorgio VI conferì al futuro genero il trattamento di "Altezza reale", e la mattina delle nozze gli concesse i titoli di Duca di Edimburgo, Conte di Merioneth e Barone Greenwich. Fu nominato inoltre Cavaliere del Nobilissimo Ordine della Giarrettiera. Dopo il matrimonio, la principessa Elisabetta assunse il titolo di "Duchessa di Edimburgo".

La nuova coppia reale assieme alle damigelle e membri della famiglia reale.

Fra gli ospiti, sia da parte della famiglia della sposa e dello sposo, parteciparono alle nozze re Giorgio e la regina Elizabeth, la Principessa Margaret, la regina Mary, il Duca e la Duchessa di Gloucester assieme ai figli William e Richard, la Duchessa Marina di Kent con i figli, il Duca di Kent, la principessa Alexandra e il principe Michael, il Conte di Harewood ed il fratello Gerald, le principesse Elena Vittoria e Maria Luisa, il Conte e la Contessa di Athlone ed anche parenti materni, ovvero i Bowes-Lyon, Alice di Battenberg, Principessa di Grecia e Danimarca, la Marchesa vedova di Milford Haven, il Principe e la Principessa ereditaria di Svezia, il Marchese e la Marchesa di Milford Haven, il Conte e la Contessa Mountbatten di Birmania, l'ex re Pietro II di Jugoslavia assieme alla moglie, i principi Tomislav ed Andrea di Jugoslavia, re Michele di Romania e la regina madre Elena, la Regina di Grecia, la Duchessa d'Aosta, la principessa Caterina ed il Principe Giorgio di Grecia e Danimarca, il Re e la Regina di Danimarca, il Re di Norvegia, la Principessa Giuliana ed il Principe Bernardo dei Paesi Bassi, la regina Vittoria Eugenia di Spagna con il Conte e la Contessa di Barcellona, il Re di Iraq, principi di Borbone-Parma e Jean, Granduca ereditario del Lussemburgo.

Fra gli ospiti, in particolare dei membri della famiglia reale britannica, non fu invitato il Duca di Windsor, mentre la sorella, Mary Principessa reale, non partecipò all'evento poiché disse di essere malata; Ronald Storrs affermò che la zia di Elisabetta, Mary, non fu presente alle nozze per protestare contro l'esclusione del fratello [28], l'ex re Edoardo VIII che abdicò nel 1936. Da parte dello sposo invece, le sorelle del nuovo Duca di Edimburgo non furono invitate al matrimonio, poiché erano sposate con principi di casate tedesche, la maggior parte delle quali furono favorevoli al nazismo [29].

Luna di miele

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Dopo il rientro e le celebrazioni a Buckingham Palace, la coppia reale lasciò palazzo a bordo di un landau, per recarsi alla Stazione di Londra Waterloo, dove salirono su di un treno per l'Hampshire, per poi trascorrere la prima notte di nozze a Broadlands, la casa del Conte di Birmania, zio paterno di Filippo [30][31]. Infine i novelli sposi si spostarono a Balmoral, per trascorrere il resto della luna di miele [32][33].


La principessa Alice, nome datogli in memoria della zia Alice, Granduchessa d'Assia e del Reno, nacque il 25 febbraio 1883, nel Castello di Windsor; suo padre era Principe Leopoldo, Duca di Albany, figlio minore della regina Vittoria e del Principe Alberto, mentre la madre era la Principessa Elena di Waldeck e Pyrmont, sorella della regina Emma dei Paesi Bassi, ciò rendeva Alice prima cugina della regina Guglielmina. Alice venne battezzata nella Cappella privata di Windsor, venendo titolata come Sua Altezza Reale la Principessa Alice di Albany [34]. I suoi padrini furono la nonna Vittoria, il Principe di Galles, la Principessa reale e erede al trono tedesco (rappresentata dalla Principessa di Galles) Augusta Vittoria di Germania (rappresentata dalla Principessa Beatrice) re Guglielmo III dei Paesi Bassi (rappresentato dall'Ambasciatore olandese, il Conte de Bylandt), Luigi IV, Granduca d'Assia (rappresentato dal Duca di Edimburgo), Paolina di Waldeck e Pyrmont (rappresentata dalla Principessa Elena) e la Duchessa di Cambridge [35].

La principessa Alice era una delle portatrici del gene dell'emofilia, originato dalla regina Vittoria. Alice ereditò il gene da suo padre, morto a causa della malattia quando lei aveva un anno [36].

Matrimonio e figli

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Il 10 febbraio 1904 nella Cappella di San Giorgio, a Windsor, la Principessa Alice sposò il principe Alessandro di Teck, figlio di Francesco, Duca di Teck e di Maria Adelaide di Cambridge, prima cugina della regina Vittoria e fratello della Principessa Mary di Teck, futura regina e moglie di re Giorgio V [37][38]. Le damigelle della sposa erano le principesse Margaret e Patricia di Connought, la principessa Elena di Waldeck e Pyrmont, la principessa Mary di Galles e la Principessa Mary di Teck, entrambe nipoti dello sposo. Alice ed Alessandro ebbero tre figli:

  • May di Teck, Lady May Cambridge (23 gennaio 1906-29 maggio 1994), sposata con Henry Abel Smith
  • Ruperto di Teck, Visconte Trematon (24 agosto 1907-15 aprile 1928), morto in un incidente stradale
  • Maurizio di Teck (29 marzo 1910-14 settembre 1910), morto a soli cinque mesi.

Nel 1917, nel pieno della Prima guerra mondiale, la famiglia reale britannica decise di cambiare il proprio nome, Sassonia-Coburgo-Gotha, considerato troppo tedesco, così re Giorgio V scelse il nome "Windsor". Tale regola valse anche per gli altri rami cadetti della famiglia, come i Battenberg, poi Mountbatten e i Teck, di cui il marito della principessa Alice faceva parte. Con il Titles Deprivation Act, il Principe Alessandro, marito di Alice, rinunciò ai titoli di Principe del Regno di Württemberg e il trattamento di Altezza Serenissima, assumendo il cognome "Cambridge" e venne nominato Conte di Athlone, così Alice divenne la Sua Altezza Reale la Contessa di Athlone, trattamento che avrà fino alla morte.

Periodo in Sudafrica, Canada e secondo conflitto mondiale

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Nel 1924, fino al 1930, il Conte di Atlhone fu nominato Governatore generale del Unione Sudafricana [39], così Alice accompagnò il marito nelle vesti di viceregina. La coppia fece costruire una casa costiera a Muizenberg [40], esistente ancora oggi; il sobborgo Athlone di Città del Capo è stato chiamato in onore del principe Alessandro.

Con la morte di Lord Tweedsmuir nel 1940, il Canada si ritrovò senza un Governatore nel mezzo di una guerra mondiale. L'anno precedente, il 1939, re Giorgio VI e la regina Elizabeth, intrapresero un grande tour per tutto il paese, riscuotendo un grande successo, così di penso ad un membro della famiglia reale. La scelta cadde su Alessandro di Athlone, che sembrava un candidato soddisfacente, tanto che il Primo ministro del Canada, W. L. Mackenzie King, consigliò al Re di nominarlo.

Alice seguì il marito in Canada, dove prestò servizio come Governatore generale dal 1940 al 1946, risiedendo principalmente alla Rideau Hall, ad Ottawa. I loro tre nipoti, Anne, Richard ed Elizabeth, vissero con loro in Canada durante il periodo bellico [41].

Dopo la sua nomina, Alessandro sostenne lo sforzo bellico, viaggiano per tutto il paese e concentrandosi sull'ispezioni dei reparti militari, sia nelle Accademie militari, dove si addestravano, sia negli ospedali, visitando i feriti ed i ricoverati [42]. In qualità di viceregina, la principessa Alice si impegnò anche lei in campo militare, prestando servizio come Comandante onorario del reale canadese servizio navale delle donne, come Comandante onorario aereo della Divisione femminile dell'Aeronautica reale canadese ed anche Presidente della Divisione infermieristica della Brigata di St. John [43].

Durante il conflitto, molti membri delle famiglia reali europee cercarono rifugio in Canada, il più delle volte vennero ospitati dagli Athlone; fra questi Pietro II di Jugoslavia, Giorgio II di Grecia, il Principe e la Principessa ereditaria Martha di Norvegia assieme ai figli, la Granduchessa Carlotta ed il Principe Felice di Lussemburgo, l'ex Imperatrice Zita d'Austria con le sue figlie, così come la regina Guglielmina e la Principessa Giuliana dei Paesi Bassi, assieme al marito Bernard e le figlie [44]. Nel dicembre 1941, il Primo ministro britannico, Winston Churchill, visitò Rideau Hall, dove presiedette alcune riunioni di gabinetto [45].

Nell'agosto del 1943 ed a settembre del 1944, si svolsero le Conferenze del Quebec, a cui parteciparono i Primi ministri di Canada e Regno Unito ed il Presidente degli Stati Uniti, Franklin D. Roosevelt.

Fu in questi incontri che i quattro uomini discussero le strategie degli Alleati che alla fine avrebbero portato alla vittoria sulla Germania nazista e sul Giappone. Quando la Germania cadde l'8 maggio 1945 e il Giappone il 15 agosto dello stesso anno, Athlone guidò le celebrazioni nazionali tenutesi a Parliament Hill e altrove. Successivamente ha parlato in discorsi del fatto che il futuro del Canada sarà segnato non dalla guerra ma da un forte ruolo nella ricostruzione e nella riconciliazione.

Durante la loro permanenza in Canada, gli Athlone sostennero anche vari eventi di beneficenza e sociali e organizzarono una serie di feste in slittino e lezioni di pattinaggio sul terreno della Rideau Hall, oltre a sciare nel Gatineau Park. Prima che la coppia partisse dal Canada alla fine del periodo in cui era rappresentante del re, Athlone lasciò in eredità la borsa di studio Athlone-Vanier Engineering Fellowship, assegnata dall'Engineering Institute of Canada.


  1. ^ Brandreth, pp. 133–139; Lacey, pp. 124–125; Pimlott, p. 86
  2. ^ Bond, p. 10; Brandreth, pp. 132–136, 166–169; Lacey, pp. 119, 126, 135
  3. ^ Brandreth, p. 183
  4. ^ Heald, p. 77
  5. ^ Zoe Anastasiou, This Is The Adorable Story Behind Queen Elizabeth's Engagement Ring, su harpersbazaar.com.au, Harper's Bazaar, 6 January 2018.
  6. ^ 70 facts about The Queen and The Duke of Edinburgh's Wedding, su royal.uk, 17 November 2017.
  7. ^ 60 Diamond Wedding anniversary facts, Official website of the British Monarchy, 18 November 2007.
  8. ^ 70 facts about The Queen and The Duke of Edinburgh's Wedding, su royal.uk, 17 November 2017.
  9. ^ Hoey, p. 58; Pimlott, pp. 133–134
  10. ^ Elizabeth II's wedding, su bbc.co.uk, BBC.
  11. ^ Sixty facts about a royal marriage, su news.bbc.co.uk, BBC, 18 November 2007.
  12. ^ The Mirror, su mirror.co.uk, May 2011.
  13. ^ Sixty facts about a royal marriage, su news.bbc.co.uk, BBC, 18 November 2007.
  14. ^ Field, pp. 41–43.
  15. ^ Field, pp. 104–105.
  16. ^ Janet Davison, The Royal Wedding, decoded, in CBC.
  17. ^ Janet Davison, The Royal Wedding, decoded, in CBC.
  18. ^ ROYAL: Wedding of HRH Princess Elizabeth and Philip Mountbatten at Westminster Abbey.
  19. ^ ROYAL: Wedding of HRH Princess Elizabeth and Philip Mountbatten at Westminster Abbey.
  20. ^ 60 Diamond Wedding anniversary facts, Official website of the British Monarchy, 18 November 2007.
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  23. ^ Markle's wedding ring expected to follow royal tradition of Welsh gold, su af.reuters.com, Reuters, 21 March 2018.
  24. ^ Gold of Royalty - British Royal Family and Welsh Gold, su clogau.co.uk, Clogau.
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  26. ^ Neil Prior, Welsh gold wedding ring continues royal tradition, su bbc.com, BBC, 27 April 2011.
  27. ^ Neil Prior, Welsh gold wedding ring continues royal tradition, su bbc.com, BBC, 27 April 2011.
  28. ^ Bradford, p. 424
  29. ^ Hoey, p. 59; Petropoulos, p. 363
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  34. ^ Princess Alice, at London Home; A Grandchild of Queen Victoria, 4 January 1981.
  35. ^ Yvonne's Royalty Home Page — Royal Christenings, su users.uniserve.com. URL consultato il 28 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2011).
  36. ^ HRH Princess Alice, Countess of Athlone, in The Times, 5 January 1981, p. 14.
  37. ^ Princess Alice, at London Home; A Grandchild of Queen Victoria, 4 January 1981.
  38. ^ Wallace Stegner, Discovery! The Story of Aramco Then, in Saudi Aramco World, vol. 7, January–February 1969.
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  40. ^ Royal Pictures by South African Artist, Jacob Hendrik Pierneef, on Sale at Bonhams in London, su artdaily.com, artdaily.org.
  41. ^ Template:Cite magazine
  42. ^ Office of the Governor General of Canada, Governor General > Former Governors General > Major General The Earl of Athlone, su gg.ca, Queen's Printer for Canada.
  43. ^ "The Earl of Athlone," Former Governors General, The Governor General of Canada, accessed 22 April 2011.
  44. ^ R.H. Hubbard, Rideau Hall, Montreal and London, McGill-Queen's University Press, 1977, 201, ISBN 978-0-7735-0310-6.
  45. ^ Hubbard,  p. 202

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